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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 138
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originale
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138 Quid ergo? istae imagines ita nobis dicto audientes sunt, ut, simul atque velimus, accurrant? Etiamne earum rerum quae nullae sunt? Quae est enim forma tam invisitata, tam nulla, quam non sibi ipse fingere animus possit, ut, quae numquam vidimus, ea tamen informata habeamus, oppidorum situs, hominum figuras?
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traduzione
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138 Ma, dunque, codeste immagini sono talmente obbedienti ai nostri ordini da accorrere appena noi lo vogliamo? Anche le immagini di quelle cose che non esistono? Ma quale figura c'?, tanto giammai veduta, tanto inesistente, che l'anima non possa costruirsi con la fantasia, di modo che noi possiamo rappresentarci dentro di noi cose che non abbiamo mai visto, citt? collocate in una data posizione, sembianze di uomini?
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